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La Campana di Bronzo e L’Enigma del Solitario

La Campana di Bronzo e L’Enigma del Solitario-

In un piccolissimo paesino al centro del Mondo, in una piccola

piazza dove c’è una piccola Chiesa; una Gigantesca Campana di Bronzo

si erge su quattro pilastri enormi di legno.

La grandezza e l’altezza della campana sembra faccia scomparire il paesino già di per se minuscolo.

Fin quì tutto normale, sembra una nota caratteristica di un paesaggio delle favole.
Il particolare che sorge con una diversità disarmante è quanto segue.

Il parroco del paesino di nome Don Paulo, tutte le mattine di buon’ora e tutte le sere prima del tramonto, si affanna velocemente verso la campana ed inizia a tirare le funi facendola oscillare notevolmente per qualche minuto, fin quando il respiro affannoso gli consiglia di smettere.

Bèh voi direte, cosa c’è di strano?

Una grande campana al centro del mondo e un parroco che la fa suonare? No, non è questa la cosa strana… sentite .!

Quando il parroco inizia questo strano e faticoso rito, tutti gli abitanti del piccolo paese, corrono arrivando da tutte le parti, guardano Don Paulo per qualche minuto e poi…. scuotendo la testa con desolazione, si allontanano di nuovo verso le loro faccende.

Questa mattina come al solito, mentre Don Paulo si affanna con le funi, in paese passa uno Sconosciuto che guarda la scena con attenzione e riflette in silenzio.

Quando gli abitanti come al solito si diradano, l’Uomo si avvicina al parroco e gli chiede: Non capisco, ma cos’è questa strana cosa che avviene vicino alla chiesetta del paese?

Ahhh risponde Don Paulo: l’avete notato! Sapete voi siete la prima persona che mi fa questa domanda.

Certo risponde l’Uomo mentre si siede insieme a Don Paulo su una panchina nei pressi della campana.

E vorrei dice: Saperne di più riguardo a questo vostro strano comportamento.
Ebbene, spiega Don Paulo: Se volete vi racconto la storia per intero.

La curiosità mi inchioda a questa panchina: ascolterò con piacere il vostro racconto che già mi sembra oltremodo interessante.

Così Don Paulo spiega:

Ci, spiega le cose strane che avvengono nel mondo e gli interventi che bisogna adottare per risolverli !

Dovete sapere, inizia: Quando la mattina mi alzavo di buon’ora e facevo suonare la campana, a parte pochissime anime, nessuno si presentava mai in chiesa per la Messa.
Questa piazza era sempre vuota, non passavano neanche da queste parti.
Allora ho pensato bene di usare una strategia, ho fatto togliere il batacchio dalla campana in modo che  non produca più alcun suono, ma io solerte al mio dovere di parroco mi affretto a tirare le funi come sempre.

Bene, non vogliono venire nella Casa del Signore, non vogliono ascoltare il suono che chiama i fedeli, chiudono le loro orecchie per non sentire ed io ho scelto il muto silenzio mettendo a tacere i loro animi insensibili.! ! !

Potete immaginare quando si è sparsa la voce che il parroco ha tolto il batacchio e continua a scuotere la campana, di colpo i sussurri sono diventati echi, amplificati dallo sconcerto verso la mia persona.

Insomma io per gli abitanti di questo mendace paesino sono pazzo.
Avete visto come scuotono la testa, come giudicano dall’alto una persona che già di per se non rispettano neanche come abitante del luogo.

E’ stupefacente risponde l’Uomo:

Avete creato un fulmine che si proietta prima del tuono in attesa del temporale.
Sono sicuro che accorrono quì ogni giorno per cercare di percepire quali saranno le vostre future mosse.
Io dubito spiega Don Paulo che si rendano conto della mia strategia, temo che mi credano davvero pazzo.

Nooo, risponde l’Uomo, state tutti semplicemente giocando a scacchi, e voi ora cosa intendete fare?

Don Paulo sorride, mi prenderò gioco di loro fintanto che non si decidano ad aprire le loro orecchie, soltanto allora la saggia campana emetterà di nuovo il suono melodioso di Festa e di Invito.

Vi auguro di cuore di vincere la vostra guerra come un valoroso guerriero, io non vedo l’ora di passare di nuovo da queste parti per sapere come è andata a finire.

Lo Sconosciuto si congeda e si allontana pensieroso.

*             *              *                *

Dopo un paio di giorni, di consuetudine, vicino all’Avvento di Natale Don Paulo prende una bruttissima bronchite che lo costringe a letto.

La mattina della Vigilia nessun parroco va a tirare le corde della campana.
Quando gli abitanti accorrono alla solita ora si rendono conto che Don Paulo non c’è.

Improvvisamente i loro occhi si inumidiscono di emozione e sentono i cuori infrangersi.

La battaglia è importante quando c’è un Valoroso al Comando !
Tutti si guardano implicitamente negli occhi e… mentre alcuni vanno a cercare Don Paulo per prestargli un minimo di soccorso anche con un brodo caldo, altri vanno a cercare il batacchio in fondo alla Chiesa, lo montano di nuovo ed iniziano a suonare a festa la campana ininterrotamente a turno per tutta la giornata.

La sera della Vigilia la Chiesa è gremita di fedeli che hanno trasportato Don Paulo tutto imbacuccato per celebrare la SANTA MESSA.

MA ALLORA ! E’ PROPRIO VERO CHE IL SILENZIO ARRIVA ALLE ORECCHIE PIU’

DI UN TUONO, ESORDISCE DON PAULO ! ! !

_BENVENUTI TUTTI ALLA NASCITA DEL SIGNORE_

Il VOLTO dello SCONOSCIUTO aleggia verso il soffitto della Chiesa e sorride acquiscente a Don Paulo che sfinito dai colpi di tosse, COMPRENDE che il Signore
ha scelto una via più breve per risolvere il suo ENIGMA ! ! !

NATURALMENTE LE VIE DEL SIGNORE SONO SEMPRE… INFINITE

*  BUON * NATALE * A * TUTTI * VOI *

Patrizia Serangeli

 

*NAT * ALI * ZIO

Respiriamo lo spirito Natalizio con questa poesia di Patrizia Serangeli.

Eccola:

index

* NAT * ALI * ZIO

Sssh, zitti,
Ascoltate !
Sono le note di Natale.

Sentite lo scalpiccio lontano,
i passi di un bambino scalzato.
Non fate rumore,
altrimenti si allontana.

Nel silenzio, scende la pace e con essa, la vista si acuisce.

Il bene di ognuno è nella moltitudine.
Aspettiamo con la nota della Speranza, il lungo giorno che avanza.

Se suoniamo le altre note, sentiremo

Umiltà,
Gioia,
Serenità,
Luminosità,
Lucidità.

e AMORE ! ! !   * * *

Patrizia Serangeli

PS un po di musica per respirare appieno questo climax

Favole per bambini – Giampiero e le mappe mentali

Favole per bambini - Giampiero e le mappe mentaliNella stanza dei giochi Nuccia e Rico seduti sul tappeto erano intenti a fare una costruzione esemplare.

In quei giorni sentivano tanto la mancanza di Giampiero, il fratellino maggiore che spesso si univa ai loro giochi.

Quando lo chiamavano lui diceva che era molto occupato con dei disegni artistici ed essi accoglievano il suo diniego con aria palesemente dubitativa; di solito con lui ci si divertiva ed ora la noia scendeva su di loro e il colorato tappeto.
Avevano tentato di coinvolgere la mamma per convincerla a collaborare, ma lei rispondeva loro che se Giampiero era occupato dovevano rispettare la sua privacy.

Dopo qualche giorno però, la mamma incuriosita da quell’ordinato silenzio, bussando lievemente entrò nella stanza di Giampiero.
Quando si affacciò nella stanza sulla scrivania c’era soltanto un enorme foglio da disegno in bianco; Giampiero le rivolse un distratto sorriso e le disse che era concentrato su un’idea…

SEGRETO ??? 😉

Bene, prima di condividere bisogna saper attendere, evidentemente il suo bambino aveva bisogno di riflettere, nascondendo la sua nascente creazione.
Un paio di giorni dopo, dal momento che la situazione era pressoché stabile, la preoccupazione ebbe su di lei il sopravvento.

Quando i bambini dormivano entrò nella stanza di Giampiero, la scrivania era vuota, ma una grossa cartella spiccava tra il muro e il mobile del letto, la mamma aprì pian piano la cartella e ne estrasse
tantissimi fogli che in un primo momento non seppe decifrare. L’intento del bambino era difficile da interpretare.

favole per bambini - Giampiero e le mappe mentali

Su ogni foglio era disegnato dal cielo la via Lattea, con le stelle, una specie di sentiero che portava sulla terra, al centro il nome della loro piccola città, poi il nome del quartiere, le vie adiacenti, l’illustrazione di una piccola casa, un punto rosso vicino la casa e, vicino al punto rosso un nome: GIAMPIERO. 🙂

Era una specie di indicazione cartografica

Oltre che strano era a dir poco inverosimile perché nella seconda cartina al posto della loro città c’era Betlemme con la capanna e vicino al punto rosso ! Gesù Bambino.
Nelle altre cartine per la mamma non fu difficile individuare i nomi dei compagni del proprio figlio: Marina, Nino, Alessio, Rita, Marco, lorenzo, etc.

Erano tantissimi i disegni, il suo Giampiero aveva lavorato tanto, ora spiegavano quelle settimane di silenzio chiuso nella sua stanza…
Il perché e cosa rappresentassero era una cosa a lei del tutto sconosciuta.
Decise quindi per il riserbo del bambino di parlarne con la Maestra, Giampiero frequentava la seconda elementare, poteva anche essere un lavoro scolastico, anche se… nutriva in proposito dei seri dubbi.

L’intervento proponitivo della Maestra fu determinante per risolvere il mistero.  🙂

Ragazzi miei disse loro, quando tutti i bambini furono in aula: vorrei proporvi qualcosa di insolito e soltanto voi potete aiutarmi.
Siamo vicini all’Avvento di Natale e il Direttore della scuola ci ha chiesto espressamente se uno dei nostri allievi aveva un’idea o una domanda interessante da fare per questa particolare nascita
a cui assisteremo la notte della vigilia.

favole per bambini - Giampiero e le mappe mentali

Se qualcuno di voi potesse aiutarmi a documentare con qualche richiesta o illustrazione particolare vi pregherei di farlo al più presto perché il tempo incalza.
Giampiero si dimenava sulla sedia, non sapeva se era il momento e se mai lo fosse stato, che qualcuno fosse messo al corrente dei suoi reconditi pensieri.

Era una cosa tra lui e il Signore, o poteva condividere, magari avrebbero anche potuto aiutarlo a fare altre mappe… Fu così che irrazionalmente si trovò con la mano alzata.
Il repentino assenso della Maestra gli diede ragione, bisognava farsi avanti.

Fù così che il mattino dopo, una Maestra esterrefatta e trenta bambini con il naso in aria contemplavano i 25 disegni di Giampiero.
A quel punto la Maestra chiede a Giampiero una spiegazione logica e dettagliata di tutto quell’immenso lavoro svolto all’oscuro di tutti.

Beh… risponde Giampiero, ho preparato delle Mappe Mentali.
Ma le mappe mentali sono appunto dei percorsi che ci costruiamo nella nostra mente spiega la Maestra.

Si, lo so, ma quando LUI le vede, poi ne fa delle Mappe Mentali,
dice Giampiero con orgoglio.

LUI…. CHI ??? Giampiero ??? interroga la Maestra.

IL SIGNORE DIO !!!!!
favole per bambini - Giampiero e le mappe mentali

Ma tu perché hai fatto tutto questo, cerca di spiegare la Maestra, il Signore non ha bisogno delle mappe per raggiungerci, perché è questo il significato che volevi dare al tuo lavoro vero? Trovare
il modo per far raggiungere te e tuoi compagni dal Signore.
E’ così ?

Si è così, perché vede signora Maestra, se il Signore ha dimenticato il suo Bambino nella mangiatoia, è probabile che non riesca a ricordarsi di tutti noi.  🙂

LO so, LUI vede tutto, è per questo che ho pensato di disegnare dei grandi poster con delle Mappe Mentali che Lui può seguire quando le vede.
Piccolo Giampiero, questo lavoro ha dell’incredibile, ma tu devi sapere e vorrei spiegare a tutti, continua la Maestra: che il Signore Dio, come tu lo hai chiamato non ha affatto dimenticato il suo bambino nella mangiatoia.

LUI ci vuole talmente bene che ha diviso con noi la sua IMMENSITA’ facendo nascere Gesù Bambino nella grotta in modo che noi possiamo amarlo come i nostri stessi figli e come lui ama noi.
Ed essendo Lui stesso parte del Signore, anche così piccolo ci ama e ci protegge.

Allora ! Risponde Giampiero.

SIAMO NOI LE SUE MAPPE MENTALI 😉

Si, Giampiero, lo abbraccia sorridendo la Maestra: Siamo noi le sue mappe mentali, perché LUI sa come raggiungere ciascun essere umano in qualsiasi instante della nostra vita.!

Per premiare la buona volontà di Giampiero che si era impegnato così a lungo, gli insegnanti di comune accordo appesero i poster tra le mura scolastiche e fuori dell’atrio dell’edificio appesero una lunga striscia con su scritto:

VIENI SIGNORE NOI SIAMO QUI’

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Con questa piccola favola voglio ringraziare i miei nipoti che di giorno in giorno mi aiutano a CRESCERE !!!

Patrizia Serangeli