La musica del piffero, come dice il maestro Muti, mi da lo spunto per parlare un po’ di musica.
Io non ho niente contro il piffero (flauto dolce) e il suo uso nelle scuole ma, il fare musica significa, farla con gli strumenti che fanno la musica.
Far musica nella sua complessità, far musica insieme agli altri strumenti e a persone differenti e soprattutto farla con le musiche dei grandi autori, solo questo esperienza può portare ad una educazione alla sensibilità musicale giusta corretta.
Far musica nella sua complessità, nella sua interezza.
Far musica tenendo presente tutte le componenti principali della musica: armonia, melodia, ritmo e colori. 😉
Questa sensibilità non esclude a priori la musica leggera, le canzoni e tutta la produzione di musica popolare ma ci da la capacità di scegliere nella qualità e di ascoltare musica in vari contesti e situazioni.
Simon Rattle, il direttore dell’orchestra filarmonica di Berlino, dice: se vuoi che tuo figlio faccia il tennista, dagli una racchetta e mettilo nel campo da gioco.
Questo per dire che ci vogliono gli strumenti specifici.
Se vuoi fare il pilota di formula uno, non puoi giocare con i video giochi!
Per ritornare al “piffero”, strumento non certo molto utilizzato nel repertorio musicale tradizionale, spesso non è una scelta ma, solo un comodo e poco costoso ripiego perché le scuole italiane non hanno strumenti adeguati o meglio risorse adeguate per fare musica.
Questa è la tragedia della patria della musica, questa è la cruda realtà.
Mi piacerebbe fare un esperimento per vedere quanti bambini di fronte ad un violino, un violoncello, un flauto traverso, un trombone, un pianoforte, sceglierebbero di suonare il “piffero”, credo in pochi, mi viene in mente tutto ciò che esiste di bello musicale per gli strumenti sopra citati e quanti musicisti, hanno scritto per questi strumenti: Ciakowski, Mozart, Beethoven, Brahms, Dvorak, autentici capolavori immortali. 🙂
Mi scorrono le immagina di come suonano e cosa suonano i bambini del Venezuela e del Giappone, per provare una grande vergogna nel sapere che la musica é nata in Italia e purtroppo non ci sono le condizioni di base per fare musica nel modo corretto e così sprecare uno dei talenti migliori che abbiamo.
Io, comunque ho fatto la mia scelta e non è una scelta del piffero con tutto il rispetto! Il mio impegno è sempre verso la musica con la M maiuscola! Aldilà di tutti gli impedimenti odierni e futuri.
Una scelta d’amore, per ricambiare solo in parte, quello che la musica mi ha dato e continuerà a darmi.
Guarda i video sigh!
Giovanni Ferraro
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