Nerina girava il mondo sulla sua piccola barca di carta e parole.
Un giorno approdò in una città piena di maschere.
Il suo sguardo si posò su un allegro pagliaccio che giocava con delle scatole colorate.
– Come ti chiami?
– Agilulfo… e tu?
– Nerina, per via dei miei capelli…
– Scegli una scatola.
– Cosa c’e’ dentro?
– Sogni.. in ogni scatola ce n’e’ uno.
– Scelgo quella azzurra.
Agilulfo prese la scatola e la porse a Nerina che tutta felice lo abbracciò.
Era stato davvero dolce quel pagliaccio a donarle un sogno.
Nerina, assetata si avvicinò a una fontanella.
Seduto su uno sgabello, c’era un violinista che suonava una musica allegra.
– Chi sei?
– E’ evidente! Sono un musicista! Teodorico, re del violino e sollevò il cilindro dalla testa accennando un inchino.
– Su… scegli una musica e te la porterai per sempre nel tuo cuore.
Nerina scelse un motivetto leggero e lo ringrazio danzando per lui.
Si allontanò pensando che quel viaggio le aveva fatto incontrare persone stupende che le avevano regalato un sogno e una musica.
Aveva un languorino allo stomaco, raggiunse una taverna, dove incontrò un gatto che gironzolava ai piedi di un uomo altissimo…Erano piedi di legno!
– Ciao! Sono Nerina! Tu chi sei? – esclamò forte per farsi sentire, con il viso rivolto in su verso il cielo.
– Mi presento con gran piacere, sono Filiberto, il principe dei trampoli, arrivo persino a toccare le stelle, scegline una, la prendo per te e illuminerà la tua vita per sempre.
Nerina, incredula ne indicò una con il dito e Filiberto la raccolse.
Nerina non voleva proprio andare via da quel paese felice, stava quasi risalendo sulla sua barchetta quando in un angolo nascosto, alla fioca luce di un lampione, si accorse di scatole sparse… un violino, un naso da pagliaccio, dei trampoli e un uomo che piangeva.
Era lui, Agilulfo, Teodorico e Filiberto, la stessa persona che indossava maschere per nascondere la tristezza.
– Io sono Nerina e ti voglio bene per quello che sei; anche da una lacrima può nascere un sogno, una musica, una stella.
Vieni con me, lo prese per mano e gli mostrò il mondo senza maschere.
PS per finire un po di musica non quasta mai… marcetta di carnevale
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