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Qual é il tuo obiettivo?

Qual é il tuo obiettivo?

Era da un po’ di tempo che non mi ponevo questa domanda ma credo che tutti noi dovremmo farcela ogni tanto per capire a che punto siamo nel nostro cammino di vita. Tutti coloro che lavorano e stanno a stretto contatto con i bambini, dovrebbero chiedersi …: ”Qual è il nostro obiettivo oggi?” e “Che cosa voglio ottenere nel proporre questa determinata attività ai miei bambini?” 🙂

Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di seguire un seminario sull’importanza della promozione dell’apprendimento musicale nei bambini, secondo la Music Learnig Theory di Edwin E. Gordon. L’insegnate AIGAM (Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale) ascoltando le nostre esperienze quotidiane, tra Nido, Materna e bambini molto piccoli, ci ha spesso chiesto: Ma qual è il vostro obiettivo? “ 🙂

Mi si è aperto un mondo, o meglio riflettendo sul mio percorso, sul mio fare, sul mio essere con i bambini, mi sono resa conto che per quanto uno voglia solo il meglio per loro, non bisogna mai dare niente per scontato.

Io conosco le mie capacità, e ahimè, anche i miei limiti (sono un essere umano imperfetto!) e ogni qual volta mi sono trovata a proporre una specifica attività, dietro c’era il pensiero e la voglia di sorprendere i miei bambini.

Credo che essere chiari prima di tutto con noi stessi su quale sia il nostro obiettivo prima di iniziare, possa davvero aiutarci a focalizzare meglio la nostra attenzione nei loro confronti.

Ci tengo a precisare che, rispondere a questa domanda, non comporta necessariamente avere delle aspettative su ciò che faranno o potranno fare i bambini, significa però avere le idee chiare su ciò che proponiamo.

Mi spiego meglio. A me capita spesso di associare a delle attività pittoriche o sensoriali, come per esempio la manipolazione della pasta di pane, l’ascolto di brani musicali, puri o con parole.  🙂

Ho sempre pensato che l’ascolto non fosse solo di sottofondo ma anzi una parte integrante dell’attività, perché ricco di stimoli creativi (come sostiene lo studioso francese Tomatis quando parla di EFFETTO MOZART).

In realtà, far ascoltare la musica ai bambini è importante e sicuramente molto bello per loro, ma il nostro obiettivo qual è? Far ascoltare la musica, proponendo un laboratorio d’ascolto o far colorare e disegnare, offrendo un laboratorio pittorico?

Avendo i bambini, una capacità di attenzione molto bassa, sarebbe meglio proporre loro una cosa per volta, per far sì che questa sia incanalata e assimilata nel tempo.

Quindi, cari genitori, maestri, educatori, insegnati… ricordatevi di chiedervi cosa volete ottenere nel proporre e nel fare un’attività con i vostri bambini. Voi sarete più chiari con voi stessi e loro saranno sostenuti da persone che hanno la capacità di rimettersi sempre in gioco.

Samantha Carella