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favole – L’uomo del paese del carbone

Vi racconto una favola…

L’uomo del paese del carbone

Tre compagni di scuola sulla strada di casa incontrano uno spazzacamino.

I tre bambini, Fabio, Lucia e Danilo non sapevano chi fosse quello strano
personaggio avvolto da una nube nera.
Rimasero un istante a guardarlo in silenzio e poi esclamarono in coro !!!
Signore,,, chi sei ???
Io vengo dal paese del carbone, rispose lo spazzacamino!
Del carbone ? Disse Danilo, non sapevo che ci fosse un paese del carbone. Neanche io disse Lucia, neanche io disse Fabio imitando lo stupore dei due compagni.
Ebbene rispose lo spazzacamino, ora lo sapete!
E perchè sei tutto nero? chiesero i tre bambini di nuovo…
Perchè nel mio paese si dice sempre la verità, spiega loro l’uomo tutto
imbrattato di fuliggine.
Come sarebbe, risposero a loro volta i bambini, chi dice la verità è tutto nero?

Si rispose l’uomo, provate a dire sempre la verità e vedrete che a poco a poco diventerete tutti neri anche voi.
Ciao bambini salutò, a presto, e si incamminò frettolosamente in una
piccola stradina.
I bimbi rimasero perplessi a scrutarsi il colore della pelle, cercando
qualche piccola traccia di colore scuro, ma non ne trovarono alcuna.

Voleva forse dire che noi siamo dei bugiardi! Proruppe Lucia, se così
fosse anche i nostri genitori e tutti quelli che conosciamo lo sarebbero.
Forse… disse Danilo ai due compagni, nel loro paese si usa così ed il colore
della loro pelle ne è la prova, magari in quel paese un bugiardo si riconosce perchè diventa tutto bianco.
Forse disse Fabio, nel nostro paese un bugiardo diventa tutto nero, ma io non ho mai visto uno nero quì e non credo che in questo paese tutti dicano la verità.

Certo, si dissero i ragazzi, ci deve essere una possibile spiegazione, altrimenti noi tutti saremmo un paese di bugiardi perchè siamo tutti bianchi.

(Cosa sta accadendo secondo voi ai bimbi che hanno incontrato lo spazzacamino? E’ un bel dilemma non essere a conoscenza di questo particolarissimo lavoro, e…dubitare delle strane spiegazioni di uno sconosciuto venuto da chissà dove).

Che ne dite possiamo continuare a raccontare l’avventura dei tre amici?
oppure vuoi provare a indovinare come va a finire?
lascia il tuo finale o la tua continuazione!

Patrizia Serangeli

Favole – L’albero di ciliegio

 

 

 

 

 

In un antico giardino popolato da fiori e piante risiede immobile e silente un bellissimo albero di ciliegio dal fusto molto alto.

L’inverno era alle porte, un vento umido e freddo soffiava tra le cime dell’albero oramai spoglio e vuoto e due timide foglioline dal manto giallo giacevano pendenti sull’estremità dei secchi rami.

La prima fogliolina disse “Siamo rimasti soli qui su quest’albero, anche stanotte molte delle nostre sorelle se ne sono andate via” …La seconda fogliolina rispose “Non avere paura, si sa che alla fine dobbiamo seguire il nostro destino” Ma prima di staccarmi dall’albero avrei un desiderio da esprimere” gemette la prima fogliolina “Voglio che tutte le mie sorelle ritornino a darmi l’ultimo saluto”. 🙂

L’albero di ciliegio ascoltò con risultanza le parole tristi e mesti delle povere foglioline che commosso ribadì “Esprimi un desiderio e lo vedrai realizzato”…Le due foglioline contente

sussurrarono in rima “Desideriamo, desideriamo che il gelido inverno che sta per arrivare ceda il posto alla sospirata e dolce primavera” e così fu, di colpo come per magia la natura si risvegliò, la terra nuda e stanca rifiorì, il sole brillò con tutto il suo splendore per donare calore e gioia, un venticello tiepido soffiò leggero e portò il profumo tra i rami dell’albero e gli uccelli tornarono a cantare melodiose armonie solcando il cielo con allegri giochi.

“Che spettacolo meraviglioso” dissero le due foglioline “ I raggi del sole stanno di nuovo riscaldando i nostri cuori” L’albero contento rispose “Ho in serbo per voi un ultimo desiderio da esaudire” La prima fogliolina disse “Desidero, desidero che tutte le mie care sorelle ritornino a rivestire i rami spogli di quest’albero e che siano le foglie più belle, brillanti e vigorosi di tutto il giardino e che diano fiori e frutti di ciliegio rossi come coralli”, all’improvviso l’albero di ciliegio si ricoprì di rigogliose foglioline verdi ergendo la sua folta chioma nell’azzurro del cielo e piccoli fiori colorati si schiudevano per dar vita a nuovi frutti di ciliegio. 🙂

Tutto il giardino era oramai sommerso in un’aureola di profumi misti e di colori.  Anche le due foglioline contente danzavano spensierate insieme alle loro sorelle, accarezzati dal vento tiepido di primavera e con gioia dissero in coro “ Grazie padre ci hai donato la vita”.

“Figli miei” rispose l’albero di ciliegio “Dovete imparare che non può essere sempre primavera il buon Dio ha creato le stagioni, c’è l’inverno con il freddo e il gelo, la primavera con il risveglio e l’allegria,l’estate con il caldo e il suo raccolto, l’autunno con la malinconia e la pioggia questa giostra gira, gira senza mai fermarsi è il ciclo vitale della natura non dimenticatelo mai.

Le due timide foglioline ascoltarono con veemenza le sagge parole

dell’albero di ciliegio che con giudizio risposero “Siamo state due egoiste padre, è vero che ognuno di noi deve seguire il proprio destino” Di colpo si alzò un fortissimo vento di tramontana molto freddo che spazzò con furia impetuosa tutte le foglioline e i frutti rossi dell’albero di ciliegio.

L’atmosfera ritornò silente e triste il giardino si spogliò di tutto il suo verde manto, e le foglie oramai secche e gialle staccandosi a uno a uno dai rami inariditi volteggiarono nell’aria come piccole farfalle formando a terra un fitto tappeto variopinto che scricchiolava al suon di vento. Anche le due foglioline lasciate per ultima con i loro vestiti color avorio porsero l’ultimo accorato saluto alle loro sorelle e se ne andarono via trasportati dal brusio del vento per andare incontro al loro destino. 🙂

L’albero di ciliegio oramai stecchito e irto dovette aspettare con pazienza e trepidazione l’arrivo della colorata primavera e disse ” ci vediamo presto figlie mie, per adesso mi riposerò un po’ sono troppo stanco”.
L’inverno era giunto con il freddo e la neve e il povero albero di ciliegio giaceva in erte in un dolce sonno profondo tra il candore dei fiocchi cristallini di neve sognando tra i rami aridi il rifiorir della magica primavera.

Giovanna Mangone

Video Galleria anno 2009/10

Questa pagina contiene una carrellata di estratti video della mia prima stagione di concerti didattici e in famiglia 2009/2010.

Ormai la forza delle immagini video ha superato di gran lunga le fotogallery e così ….ho pensato di fare questo percorso video dei miei concerti.

Trovi un po’ di divertimento, un po’ di magia ed un mondo da favola.

Ecco i primi estratti dal primo concerto: 🙂

  • Marcetta della cipolla del casale,  per orchestra e  coro di bambini


  • Il soldatino di stagno: canzone per coro di bambini e orchestra

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Estratti dal secondo concerto:

  • Rosa e Rugiada: balletto su testo di Cristina Duca


  • Tempesta Cosmica e Marte – tratto dal racconto musicale “Orion”

  • Marcetta di carnevale – per trombette di carnevale e orchestra

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Estratti dal terzo concerto:

  • Serenata al chiar di luna

  • Gag:  Pri, pru pra

  • Gag. Callas

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Estratti dal quarto concerto:

  • Il Piccolo Sarto

  • Gag – Caduta all’indietro

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Estratti dal quinto concerto:

  • Il soldatino di stagno

  • Gli strumenti in festa