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Come comunichiamo con i nostri bambini prima che iniziano a parlare?

Post ispirato alla metodo della “Madre Lingua” di S. Suzuki

La risposta ovviamente è; attraverso il timbro della voce!

I bambini non solo riconoscono il timbro ma hanno una particolare sensibilità nel percepire il contenuto emotivo del suono.

Ripeto, i bambini percepiscono il contenuto emotivo della tua voce e del suono in particolare, tienilo sempre presente.

Ecco perché ti conviene imparare a cantare per comunicare efficacemente con il tuo bambino.

Non sto dicendo di diventare una cantante professionista, no! basta un po’ di buona volontà e la consapevolezza che non gli stai cantando una canzoncina ma, stai comunicando con il tuo bambino.

Nel primo anno di vita è così che si dovrebbe comunicare con il proprio bambino.

Giovanni, vuoi dire che non devo parlargli?

Non sto dicendo questo! Dico solo che il bambino percepisce perfettamente il contenuto emotivo di ciò che gli dici o gli canti ed è per questo che bisogna avere la maggior cura possibile quando s’interagisce con il proprio bambino.

Certamente il canto è molto più efficace nel trasmettere emotività per questo bisogna imparare a cantare bene ma, anche quando gli parli, modula la voce con tutto l’amore possibile.

L’amore di una mamma o di un papà, questo percepisce il bambino.

Scegli dei momenti particolare per comunicare attraverso il canto.

Per esempio, quando devi farlo addormentare, cantagli una bella ninna nanna ma per favore non mettere quei ridicoli aggeggini tipo carillon, te lo sconsiglio vivamente.

Tuo figlio ha bisogno della tua voce, del tuo suono, del tuo calore.

Un altro momento molto indicato per cantargli qualcosa di dolce e quando lo stai allattando o gli dai il biberon.

In questo momento, gli stai offrendo tutto il tuo amore di mamma attraverso l’allattamento e penso che sia un momento altrettanto bello anche per te.

L’ultima cosa che ti suggerisco è quella di creare all’interno della tua casa un clima di serenità, parlando con voce mai sgarbata o gridando, usa il volume della televisione senza esagerare, ogni tanto ascolta un po’ di musica classica l’importante che non sia né troppo frenetica né troppo forte né troppo a lungo.

Prendersi cura dell’educazione dei figli è una responsabilità che abbiamo come genitori ma, anche una delle più grandi gratificazioni quando vedremo i frutti.

Termino quest’articolo con un mio pensiero in cui credo fermamente: “Solo educando i bambini si possono cambiare i grandi!”

Ps. scriverò ancora di questo straordinario metodo educativo. “Il metodo della Madre Lingua”

Aspetti un bambino? Ti conviene imparare a cantare!

La domanda da porsi è: come comunichiamo con i nostri bambini prima che iniziano a parlare?

La risposta ovviamente è; attraverso il timbro della voce!

I bambini non solo riconoscono il timbro ma hanno una particolare sensibilità nel percepire il contenuto emotivo del suono.

Ripeto, i bambini percepiscono il contenuto emotivo della tua voce e del suono in particolare, tienilo sempre presente.

Ecco perché ti conviene imparare a cantare per comunicare efficacemente con il tuo bambino.

Non sto dicendo di diventare una cantante professionista, no! basta un po’ di buona volontà e la consapevolezza che non gli stai cantando una canzoncina ma, stai comunicando con il tuo bambino.

Nel primo anno di vita è così che si dovrebbe comunicare con il proprio bambino.

Giovanni, vuoi dire che non devo parlargli?

Non sto dicendo questo! Dico solo che il bambino percepisce perfettamente il contenuto emotivo di ciò che gli dici o gli canti ed è per questo che bisogna avere la maggior cura possibile quando s’interagisce con il proprio bambino.

Certamente il canto è molto più efficace nel trasmettere emotività per questo bisogna imparare a cantare bene ma, anche quando gli parli, modula la voce con tutto l’amore possibile.

L’amore di una mamma o di un papà, questo percepisce il bambino.

Scegli dei momenti particolare per comunicare attraverso il canto.

Per esempio, quando devi farlo addormentare, cantagli una bella ninna nanna ma per favore non mettere quei ridicoli aggeggini tipo carillon, te lo sconsiglio vivamente.

Tuo figlio ha bisogno della tua voce, del tuo suono, del tuo calore.

Un altro momento molto indicato per cantargli qualcosa di dolce e quando lo stai allattando o gli dai il biberon.

In questo momento, gli stai offrendo tutto il tuo amore di mamma attraverso l’allattamento e penso che sia un momento altrettanto bello anche per te.

L’ultima cosa che ti suggerisco è quella di creare all’interno della tua casa un clima di serenità, parlando con voce mai sgarbata o gridando, usa il volume della televisione senza esagerare, ogni tanto ascolta un po’ di musica classica l’importante che non sia né troppo frenetica né troppo forte né troppo a lungo.

Prendersi cura dell’educazione dei figli è una responsabilità che abbiamo come genitori ma, anche una delle più grandi gratificazioni quando vedremo i frutti.

Termino quest’articolo con un mio pensiero in cui credo fermamente: “Solo educando i bambini si possono cambiare i grandi!”

Vuoi che tuo figlio diventi un tennista?

Allora compragli una racchetta da tennis. 🙂

Non è una frase che ha detto Roger Federer o  Rafael Nadal ma Simon Rattle uno tra i più grandi direttori d’orchestra del mondo.

Cosa voleva dire allora?

Semplicemente faceva un paragone con il tennis, in realtà, voleva dire che se vuoi che tuo figlio diventi un musicista, devi comprargli uno
strumento musicale o/e comunque fargli praticare la musica sin da bambino.

Qualcuno potrebbe dire: Il mio bambino non ha orecchio musicale! Questa è una
condizione che appartiene solo a pochissimi casi è riguarda solo ed esclusivamente i bambini che hanno problemi di carattere uditivo cioè vere malattie. 🙂

Tutti i bambini hanno orecchio musicale, il problema è che bisogna educarli alla musica sin da quando nascono.

Non sto’ dicendo che bisogna dargli uno strumento musicale sin dalla nascita ma creare
le condizioni per educare la sua sensibilità musicale.

Ormai è risaputo che i bambini imparano moltissimo nei primi anni di vita è l’educazione della sensibilità musicale non è esclusa.

Moltissimo possono e devono fare i genitori, non cose complicate ma si può ad esempio cantargli qualcosa di carino e non farlo solo quando
si devono addormentare ma farlo sempre, come attività di gioco.

Quando il bambino incomincia a camminare, si possono fare delle piccole marcette
sempre cantando o meglio ascoltando
delle musiche molto ritmate del repertorio classico.

Comunque, se un genitore fa con passione il suo compito, non troverà difficoltà a inventarsi
cosa fare inserendo la musica, il ritmo… capisco che si esce fuori dagli schemi tradizionali ma potrebbe essere anche divertente per i genitori stessi. 🙂

Comunque bisogna prestare molta attenzione da subito a scegliere cose di qualità ed evitare il più possibile di metterlo davanti a cartoon e canzonette per bambini di scarsa qualità visiva, uditiva e aggiungo educativa.

Per quanto riguarda una marcetta, potresti utilizzare la mia marcetta della cipolla dove ad un proposta musicale bisogna rispondere fischiettando o dicendo la, la, la su tre note differenti.

Questa è la marcetta:

Beh…qualcuno potrebbe dire che poi ci penserà la scuola ad educarli alla musica, a parte che la scuola non ha mezzi idonei, ribadisco il mio pensiero, i veri responsabili anzi i primi responsabili dell’educazione dei bambini siamo noi genitori per natura, non possiamo sottrarci a questo compito oppure si possiamo farlo, ma i risultati non saranno quelli che noi ci aspettiamo.

Il periodo migliore e più fecondo per educare i nostri bambini è proprio nei primi anni, molto prima di andare a scuola.

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