Il Kamishibai (纸 芝 居 Kamishibai), traducibile come “dramma di carta”, (Kami: Carta; Shibai:Teatro/Dramma) è un antico metodo di raccontare storie Giapponese che ha avuto la sua massima espressione nel periodo del primo dopo guerra, quindi tra gli anni ’20 e gli anni ’50.
Il kamishibai è un teatrino molto semplice, utilissimo per accompagnare il racconto e per stimolare la fantasia nei bambini.
Venne inventato nel Medioevo dai monaci buddhisti per raccontare la vita e le opere del Buddha ad un pubblico analfabeta, attraverso l’uso di disegni che completassero e ampliassero la narrazione orale, e divenne poi lo strumento dei cantastorie giapponesi, che giravano il paese in bicicletta fino alla Seconda guerra mondiale. Realizzare un kamishibai è semplice ed economico e può costituire un’interessante risorsa a scuola e a casa.
- La concentrazione e la focalizzazione dell’attenzione sulle immagini del piccolo teatrino.
- Immagini che servono da stimolo alla fantasia dei bambini.
- contatto diretto con chi narra la favola.
Prendendo spunto da queste caratteristiche e dalla mia esperienza di educatore, ho pensato al:
Kamishibai 2.0
Una versione moderna di Kamishibai, dove, pur tenendo in considerazioni le caratteristiche antiche si utilizzano i mezzi moderni.
Ecco le carateristiche moderne del Kamishibai 2.0
- Disegni realizzate dalla scuola del fumetto di Palermo ( disegni che si possono utilizzare in maniera antica attraverso il teatrino del Kamishibai o si possono vedere attraverso un schermo come può essere un moderno televisone, un computer o un ipad)
- Musica di sottofondo (musica di sottofondo creata appositamente o scelta oculate dal repertorio classico)