Era una notte particolare. La luna splendeva anche se alcune nuvole la oscuravano in alcuni momenti.
Lillo la guardava da dietro i vetri della finestra della sua camera.
Gli alberi erano mossi dal vento e producevano suoni poco invitanti.
Si raccolse per bene nel suo pigiama caldo; la voce della mamma e del papà che si preparavano per andare a letto lo rassicurarono.
Nessun mostro o vampiro sarebbero mai potuti entrare in casa.
Si infilò sotto le coperte aspettando il solito bacio della buonanotte della mamma e la carezza fra i capelli del papà.
– Buonanotte Lillino
– Buonanotte mamma
– Notte Lillo
– Notte, notte papà
Click. Luce spenta.
La camera verde e bianca ora era al buio, Lillo non riusciva a distinguere niente, chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo.
Sognò di trovarsi in un bosco pieno di ragnatele danzanti e alberi parlanti.
La terra profumava di caldarroste e pastafrolla, la luna era sempre li ma ecco che ad un tratto spuntò da un pozzo un gatto dai baffi lunghissimi e gli occhi viola; Indossava un lungo mantello nero annodato al collo grassottello e un paio di stivali cosi alti da arrivargli quasi alla vita.
– Benvenuto Lillo!
– E tu chi sei? Come fai a sapere come mi chiamo?
– Sono Federico, il gatto del “Paese delle ombre”, custodisco i sogni che al risveglio i bambini e i grandi non riescono a ricordare.
– E ci sono anche i miei?
– Si! Certo! Ci sono tutti.
– E sai dove sono?
– Si!.Ma non posso dirtelo! Devi essere tu a trovarli.
Lillo iniziò a cercare sotto le piante, fra i cespugli, fra le foglie.
Niente di niente ma, non si arrese, voleva trovare i suoi sogni e portarseli con se.
Camminò lungo un sentiero di ciottoli bianchi come confetti e in fondo trovò una piccola casa rossa dove dal comignolo usciva del fumo… Doveva esserci qualcuno… bussò con il cuore in gola per lo spavento misto alla curiosità.
Toc toc! Si accorse che la porticina era appena socchiusa.
Entrò.
In un angolo della stanza c’era un camino e su una sedia bassa e larga, c’era seduta una fata; Aveva i capelli di tutti i colori dell’ arcobaleno ed era vestita di bianco.
Un filo d’oro intorno alla vita e scarpine anch’ esse dorate. Teneva in mano un’ ampolla di vetro.
– Ciao Lillo! Ti aspettavo
– Anche tu, come il gatto, sai il mio nome. Tu chi sei?
– Sono la fata del “Paese delle ombre”.
Restituisco i sogni ai bambini che credono si possano avverare ed anno coraggio per tornare qui a riprenderli.
Tu lo hai avuto, perciò te li restituisco tutti.
Non dimenticare mai di farli brillare alla luce del sole e di amarli sempre anche nelle notti più buie, come questa.
– Te lo prometto fatina.
La fata aprì l’ampolla , ci soffiò dentro e ne uscì un arcobaleno…i sogni di Lillo.
Ci saltò su e lo condusse nel sonno fino al risveglio.
Aprì gli occhi, il sole splendeva e un arcobaleno nasceva all’ orizzonte.
Era la notte di Halloween.
PS per finire una grande realizzazione di Walt Disney su una composizione di Camille Saint Saens. Danza Macabra e…mi farebbe piacere leggere un tuo commento, fallo adesso cliccando QUI
Grazie tante ,caro Giovanni, per la bellissima favola, anche se io sono contraria alla festa di Halloween. Importiamo dall’America solamente cose sgradevoli. Invece di cercare le nostre belle favole Italiane, Anche se um pò vecchie, ma sempre piacevoli. Dovremmo avere più rispeto per i Defunti, e Non mascherare i nostri Bambini, da mostricciattoli, che senso ha il ricordo del nostro cari Defunti, vestendoli così.
SCUSAMI, SE MI SONO SFOGATA COSI’ CON TE. NON C’ENTRI NIENTE.
Questro è solo il mio pensiero… TVb…
Maria Bonaria Fanunza…
Tranquilla, in effetti sono due feste completamente differenti per spirito e tradizioni.
Cara Maria a dirti il vero non amo neanche io questa festa. Quando ero piccola non usavamo travestimenti o feste in maschera. Salutavamo le persone care con preghiere e pensieri intimi. La favola e’ un modo diverso per vedere questa festa in modo meno commerciale possibile.
Non amo troppo halloween, ma questa fiaba è troppo delicata per non apprezzarla!!
Grazie…anch’io non amo Halloween ma, è stata l’occasione per pubblicare questa bella favola.
Ma grazie Chiara! Insegnamo ai bambini a credere nei sogni!
Giovanni grazie a te per aver portato la mia favola in un angolo cosi pulito e prezioso come il tuo. Un abbraccio
Il tuo talento merita questo ed altro…un abbraccio e grazie ancora
Carinissima Giò, la fantasia sta bene dappertutto purché se ne faccia sempre buon uso. Pat
esatto e…mi sembra che noi ne facciamo un buon uso, grazie a Ursula e a tutti quelli che collaborano a questo blog.
🙂