La Befana

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La Befana

Accade ogni anno, da sempre, che in una notte di gennaio una vecchietta buffa e strampalata giri per i tetti delle case di tutto il mondo su di una scopa comoda e colorata.

Lei è la Befana.

Indossa un cappello viola e nero, le copre quasi il viso intero.
Ha occhi vispi e dispettosi, neri e grandi.
Un naso prorompente e curvo che le da un’aria a dire il vero un po’ inquietante.
Sulle guance rosse ha un neo.
Le labbra sono sottili e nascondono denti gialli e storti.

E non li ha nemmeno tutti! I capelli… ecco i capelli sono un groviglio crespo e grigio.
Se qualcuno provasse a pettinarli sarebbe impossibile.
La vecchina è magra come un ramo d’inverno.
Per coprirsi dal freddo ha scelto un vestito lungo di lana nera e un mantello rosso.

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Qua e la sulla gonna, ci sono rammendate pezze di stoffe colorate cucite sui buchi e gli strappi che, si creano quando accidentalmente si arrampica sui tetti e scende lungo i camini.

Eh sì… questo è il suo lavoro, atterrare sui tetti delle case con la sua scopa e intrufolarsi dentro i camini.

Porta con sé carbone, dolcetti, caramelle e zucchero per i bambini.

La sera, prima di andare a letto, ogni bambino lascia una calza vuota appesa al bordo di un camino o a un pomello di un armadio o su una maniglia della porta della cameretta.

La notte, la Befana, scivola in ogni casa giù dal camino e riempie le calze.

Mette il carbone nelle calze dei bimbi che sono stati monelli e cattivi; caramelle alla frutta, al latte, canditi, cioccolatini, nelle calze dei bimbi che invece sono stati buoni e cari.

Accipicchia! – pensa Marcello – Mi toccherà sicuramente un bel po’ di carbone! – pensando a quella volta che ha messo un ragno gigante di gomma nella cartella della sorellina per farla spaventare, o quell’altra volta che aveva dieci caramelle e le mangiò tutte lui senza dividerle con Mattia e Francesca.

calzeCi scommetto che domattina al risveglio troverò solo carbone nella mia calza – dice Claudia – ricordando quel pomeriggio in cui tirò i capelli alla sua amichetta Gloria perché aveva dei nastri bellissimi in testa e per invidia, aveva tentato di strapparglieli via.

– La Befana mi porterà tante caramelle buone! – Pensò Elena – Durante l’anno aveva curato un uccellino ferito, accarezzato il viso della nonna stanca, regalato il suo giubbino a un poverello incontrato a un angolo di una strada, aveva pregato per i bimbi del mondo privi di amore, aveva sorriso ogni giorno.

Al mattino Claudia e Marcello si alzarono e a piedi nudi corsero verso la loro calza, già sicuri di trovare carbone e… lo trovarono ma, fra i pezzi neri, c’erano le carte colorate di caramelle e bastoncini di zucchero.

Non tutti i bambini sono sempre solo cattivi.

C’e’ sempre qualcosa di buono; un gesto, un sorriso vero.

Elena trovò tantissime caramelle, cioccolatini, zucchero colorato, frutta candita e palline di marzapane e trovò pure un pezzettino di carbone!

La perfezione non esiste, ed è bello così.

Pensate a quanto sarebbe noioso il mondo senza marachelle o piccoli dispetti.
L’importante è non dimenticare mai di amare gli altri e noi stessi, la vita e la poesia.

In fondo questa Befana non è niente male!

Ursula Colosi

26 pensieri su “La Befana

    1. ursula colosi

      Spesso gli adulti si aspettano troppo dai bambini. La perfezione puo’ essere una gabbia. La liberta’ di fare qualche marachella li rende umani e belli. Grazie Chiara.

      1. ursula colosi

        Grazie a te Giovanni per portarmi in questo tuo angolo splendido, pieno di fantasia e bei sentimenti.Grazie anche a Gloria.

    1. Elisa

      Bella! Domani la racconto; scusami se non sempre ti rispondo ma sappi che apprezzo sempre tutto quello che mi mandi. Grazieeeee!!!!!

  1. Maria Bonaria Fanunza

    QUANDO ERO PICCOLA IO I REGALI NON LI PORTAVA GESU’ BAMBINO, MA LI PORTAVA LA BEFANA, SI METTEVANO LE CALZE ATTACATE AD UNA CASSA PANCA, CON UNA CORDICELLA, ERANO DI TUTTI I COLORI, NATURALMANTE DI LANA DI PECCORA. E SI ASPETTAVA LA MATTINA CON ANSIA, PER VEDERE CIO’ CHE DENTRO LA CALZA CI POTEVA ESSERE. POI TUTTI SCENDEVAMMO DAI LETTI DELLE CAMERE DI SOPRA E CORRENDO PER LE SCALE FACEVAMMO UN GRAN FRACASSO. POI GLI STRILLI PER LE NOCI, ARANCI, MANDARINI, LIMONI, CARAMELLE, E CARBONE, MA QUELLO VERO…E NOI ERAVAMMO FELICI. OGGI TANTI REGALI, A PIU’ NON POSSO, MA SEMBRANO ANDARE AD UN FUNERALE, TUTTI SERI ED ARRABIATI, POICHEì I REGALI NON ERANO QUELLI CHE SI ASPETTAVANO….I TEMPI CAMBIANO, LE MAMME NON SANNO PIU’ INSEGNARE CHE SI CI DEVE ACCONTENTARE…..GRAZIE GIOVANNI SEI SEMPRE MERAVIGLIOSO, TVTB…Maria Bonaria Fanunza…<3*<3*<3*<3*<3*—-

    1. ursula colosi

      Cara Rossella sono contenta ti sia piaciuta..E’ una piccola favola per far sorridere e riflettere, grandi e piccini.

    1. ursula colosi

      Proprio vero Sandra. I bambini hanno bisogno di favole. Ricordo che da piccola mi perdevo a sfogliare libri di storie fantastiche, abitate da fate e grilli parlanti, sassi che si trasformavano in farfalle, luci magiche. Non potrei immaginare un’ infanza senza fiabe.

  2. maria luisa

    mi regalate sempre momenti poetici di profonda riflessione…è un bel modo di mettersi in discussione e provare a cambiare per vivere meglio con se stessi e con gli altri
    grazie e buon tutto
    dalla befana maria luisa

  3. margherita

    …..certo che, quando si scopre che la befana non esiste o si è ormai grandi per riceverne i doni , è una grandissima delusione……forse sarebbe meglio non creare illusioni per non dover creare anche delusioni? Va Be’……
    Comunque, il testo è molto ben fatto perchè offre tantissimo materiale per attività didattiche; mi sto organizzando per usarlo già da domani.
    Ringrazio tutti per queste risorse usabili direttamente e stimolanti per crearne altre.
    Giovanna Bruno

    1. admin Autore articolo

      beh, forse hai ragione ma, dovremmo eliminare: Babbo Natale e tutti personaggi delle favole… io direi di lasciare questi personaggi al mondo della fantasia e dei bambini, crescendo poi cambiano le prospettive e entriamo nel mondo reale… non credo ci siano grossi traumi e grandissime delusioni, si forse piccole delusioni ma niente di più. Grazie per i tuoi complimenti e grazie a Ursula

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