– La memoria –
Giulio a tavola chiede ai genitori: Papà, mamma, che cos’è la memoria?
Vedi Giulio, rispondono loro: la memoria è una cosa che ti resta nella testa quando hai compiuto un gesto.
E’ un ricordo di ciò che fai quotidianamente e ciò che hai fatto nel passato.
Tu ora stai facendo colazione, se questa sera ti chiediamo se ti ricordi ciò che hai mangiato questa mattina, la memoria ti aiuterà a ricordare anche i piccoli movimenti a tavola.
Se i tuoi gesti, i tuoi pensieri, sono buoni, non fanno male al tuo prossimo, la memoria ti rimanderà dei ricordi molto belli e sereni.
E’ come vedere un bel film che ti rende felice.
Ma se sarai una persona che fa del male o i tuoi comportamenti saranno scorretti, i ricordi che saliranno nella tua mente saranno tristi e colmi di rammarico, di infelicità, facendoti sentire la colpa di ciò che hai fatto.
Perché questa domanda Giulio?
Perché spiega Giulio: la maestra ci ha detto che tra poco sarà il giorno della memoria e dobbiamo pregare e non dimenticare.
Si Giulio, rispondono i genitori: Questo giorno da ricordare purtroppo non sarebbe neanche dovuto esistere, perché molte persone hanno fatto cose talmente brutte che i ricordi macchieranno per sempre la loro anima.
Noi dobbiamo ricordare e pregare per tutti per fare in modo che non avvenga più.
Ho capito dice Giulio: E’ come quando mi sgridate per aver fatto un errore e devo ricordare di non ripeterlo!
E’ così amore gli rispondono abbracciandolo con affetto: Dobbiamo ricordare per evitare di ripetere gli errori, la storia ci aiuta, lei è la nostra memoria.
Un triste giorno ci assale
e ci fa battere il cuore,
ma se in alto lo sguardo
riusciamo a sostenere,
il velo scompare
e si torna a sperare.
In memoria di ciò
le nuvole fuggono,
i ricordi restano
i dolori sbiadiscono.
C’è la voglia di fare
e quella di amare.
Un giorno da ricordare,
uno per poter PERDONARE.
Patrizia Serangeli
PS Guarda questi due video, il primo mette parecchia tristezza per ciò che avvenuto nei campi di sterminio; il secondo video è la sinfonia “il Titano” di G. Mahler, ascolta l’inizio del IV° tempo esattamente da 34’40”, i primi dieci minuti sono una della più grandi ribellioni nella storia della musica… una ribellione che non accetta nemmeno la morte… dopo ci deve essere sicuramente qualcosa e allora nasce: La speranza, l’amore e la fede, esse ci devono sostenere sempre, per far si che non succeda mai più.
Ti consiglio di far partire il video esattamente al minuto 30, in modo da sentire la fine della marcia funebre e l’inizio del IV tempo.
Ho messo di proposito una orchestra giovanile, guarda la straordinaria forza e vitalità.
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GIOVANNI FERRARO CARISSIMO, GRAZIE PER QESTO MESSAGGIO DI RICORDO, DEL TEMPO PASSATO, MA MAI DIMENTICATO. SPERO ED AUGURO ALLE GIOVANI GENERAZIONI DI NON AVER A CHE’ FARE CON DELLE ATTRICCITA’ SIMILI, ERO UNA BAMBINA A QEI TEMPI, MA RICORDO ANCORA CHE STAVIO CON L’ORECCHIO ATTACATO ALA RADIO PER SENTIRE QUELLE ATTRICCITA’ E PIANGEVO DIROTTO, E QUANDO LA MIA MAMMA SI ACCORSE DI QUEL CHE STAVO FACENDO, MI PRESE TRA LE BRACCIA E MI STRINGEVA FORTA AL SUO PETTO, PER RASSICURARMI CHE TRA LESUE BRACCIA NULLA MI SAREBBE ACCADUTO. BELLO ANCHE IL CONCERTO DI QUESTI BAMBINI, CHE RICORDANO BENE LE ATROCITA’ DI QUELE BELVE UMANE. DIO AVRA’ PAGATO BENE CHI HA ORDITO TUTTO QUELL’ORRORE……TVTB…….Maria Bonaria Fanunza.
grazie carissima 🙂
Alla ricerca di materiale adeguato, per presentare in modo opportuno questo argomento così delicato ad una classe di scuola primaria, mi sono imbattuto in questo bellissimo e dolcissimo canto “Inscription of Hope”, che mi ha profondamente colpito per il messaggio che voglio condividere con voi.
Inscription of Hope
I believe in the sun
even when it is not shining.
And I believe in love
even when there’s no one there.
And I believe in God
even when He is silent.
I believe through any trial
there is always a way.
But sometimes in this suffering
and hopeless despair
my heart cries for shelter
to know someone’s there.
But a voice rises within me saying,
‘Hold on my child
I’ll give you strength, I’ll give you hope
Just stay a little while.’
May there someday be sunshine,
May there someday be happiness,
May there someday be love,
May there someday be peace.
Credo nel sole
anche quando non splende.
E credo nell’amore
anche quando non c’è.
E credo in Dio
anche quando tace.
Credo che in ogni tribolazione
c’è sempre un senso.
Ma a volte in questa sofferenza
e disperazione senza speranza
il mio cuore invoca (gridando) riparo
per essere certo che ci sia qualcuno.
Affiora dentro me una voce che dice,
“Tieni duro bambino mio
ti darò la forza, ti darò la speranza
basta attendere un po’.”
Possa un giorno esserci Gioia,
Possa un giorno esserci Felicità,
Possa un giorno esserci Amore,
Possa un giorno esserci Pace.
http://www.youtube.com/watch?v=uLgLtcQBplA
grazie Antonio, bello il video e la musica…a volte le risposte che uno cerca si lasciano attendere ma, arrivano sempre bisogna aprire il cuore per ascoltare.
Grazie Antonio,,,,
Pat
Grazie Giò, il ricordo accresce il dolore, ma ci fa sperare che un delirio così non si ripeta più.
Questa fantastica musica sembra che reciti esattamente la dura realtà ed anche il rifiuto nell’accettarla, infatti dopo la ribellione c’è la rinascita.
Pat
Grazie Giovanni, la tua Favola Vagante, come sempre sintesi dei vari linguaggi umani, mi invita all’ascolto della “memoria” perché “Sono gli uomini silenziosi che fanno le cose. La natura ci ha dato una lingua, ma due orecchie, così che dobbiamo ascoltare due volte più di quanto possiamo parlare” Baden-Powell ( fondatore degli Scout).La tua/vostra missione educativa è così preziosa, proprio per questa sintesi che privilegia l’ascolto, che così in disuso nell’epoca del marketing, ma così essenziale.
Grazie Stefania e..benvenuta nei commenti al “nostro blog”
Ciao Giovanni e ti ringrazio per questi messaggi sulla Memoria.. sono bellissimi.Premetto che ieri con la classe abbiamo visto una parte del film “Il diario di Anna Frank” ed oggi ne concluderemo la visione e , tra sconcerto e tristezza, i bambini mi hanno chiesto se ancora esiste il razzismo… e su come sono adesso i tedeschi. Certo.. ho addolcito le risposte e sò di aver mentito, ma mi è sembrato l’unico modo per far sì che perdonassero ciò che l’odio aveva seminato. Oggi leggerò il tuo racconto ai bambini…e sarà certamente un’occasione per riprendere una conversazione lasciata a metà. Grazie davvero Giovanni e… Buon Lavoro.
beh…le bugie a fin di bene, non soo peccati, brava e… grazie
errata corrige……avesse seminato!!
non so se il commento di prima è venuto ,io ci provo,,::ogni parola, a sì fatte cose narrate,, è superfluo,, magnifica!!!