Il dono della Famiglia
Recentemente, ho avuto l’occasione di festeggiare i 40 anni di matrimonio dei miei suoceri, che nonostante, mille gioie e dolori, sembrano ancora consapevoli e soprattutto, felici della loro scelta.
Creare una nuova famiglia e crescere dei figli, è un compito assai arduo…bisogna mettere da parte il proprio egoismo e mediare i propri desideri con i propri doveri. Se ci sono dei figli, poi, bisogna accompagnarli per mano e saperli lasciare, proprio quando non vorresti.
Non so come mai, ma vedere tante persone, tante famiglie, con le loro storie alle spalle, tutti riuniti per un evento così gioioso, mi ha fatto davvero piacere…e chissà perché ha scatenato in me un sacco di dubbi e riflessioni.
Ma io c’è la farò? Sarò in grado di raggiungere un traguardo così importante? Più si cresce più si propongono davanti a noi nuovi obbiettivi …è la vita!!!
Certo, sia io che mio marito abbiamo alle spalle due esempi solidi di famiglia con forti valori…quindi, i buoni propositi ci sono. Ma allora perché un sacco di famiglie si allontanano, specialmente quando hanno ricevuto il dono dei figli?
Un vecchio saggio una volta disse: “Puoi avere qualsiasi cosa nella vita se sacrifichi tutto per quella cosa”. Quello che il saggio intendeva dire è che ogni cosa ha un prezzo, quindi prima di affrontare una battaglia è meglio decidere quanto si è disposti a perdere.
È importante per i bambini avere dei genitori “capaci” di amarli incondizionatamente, di sostenerli e farli diventare grandi. È fondamentale però che i due genitori credano entrambi nel Dono della Famiglia e nella loro responsabilità. Sottolineo entrambi! Non solo uno, ma tutti e due devono prendersi la briga di preoccuparsi e di meravigliarsi dei propri figli.
La pediatra e psicoanalista francese F. Dolto, sosteneva che per generare la giusta empatia in famiglia e ottenere rispetto, i genitori avessero il compito di ascoltare attentamente i propri bambini e spiegare loro il mondo. Ma credeva che questo mondo dovesse includere molti limiti e che i bambini, in quanto esseri razionali , fossero in grado di assorbirli e gestirli.
“Gli esseri umani parlano con altri essere umani. Alcuni di loro sono grandi, altri sono piccoli. Ma comunicano” M. Djéribi-Valentin, psicologa
Ecco svelato il segreto…la comunicazione!
Anche mia nonna diceva sempre che alla base di una sana relazione c’è la parola…comunicare con il proprio partner, con i propri figli, sempre e comunque.
E’ più difficile a farsi che a dirsi, lo so, ma se almeno ci provassimo, forse potremmo godere delle persone care che abbiamo intorno a noi, e comprendere il vero dono della famiglia.
“Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite.” Richard Bach.
Appunto, l’importanza del parlare, spiegare, lascia un’impronta profonda nella mente dei bambini che crescendo possono sviluppare e adottare a loro modo e piacere. Purtroppo molti non ce la fanno a tenere la famiglia unita e sono sempre più numerosi, ma l’amore per i bambini e la responsabilità che ne deriva per essi, dovrebbe portarli ad una comunicazione più aperta e continua. Questa cosa però dovrebbe anche portarli ad essere meno tolleranti e meno permissivi per ciò che riguarda l’ambiente sociale con cellulari, giochini elettronici, televisione a tutte le ore. Queste cose tutte messe assieme in tutte le ore della giornata, sono la tomba del dialogo, della reciprocità quando si sta a tavola, della scambievolezza che accomuna gli esseri umani in una piacevole dialettica che coinvole piccoli e grandi. In questo modo, la famiglia è comunque unita; un genitore che si interessa dei problemi dei bimbi e degli adolescenti, per non parlare dei grandi e nipoti vari, fa sentire comunque che c’è una comunicativa tra le generazioni passate e future, in una famiglia appena nata ed una che sta lasciando il posto alla nuova..
So di aver divagato sull’importanza della famiglia e dello stare insieme tutta la vita, ma quando si crea qualcosa non si dovrebbe distruggere comunque mai, e le parti in causa dovrebbero sempre avere l’obbligo di essere unite, lasciare spazio a ciò che si è messo in piedi, in modo che quando ci si incontra i ragazzi abbiano sempre un punto di riferimento.
pat
Grazie Pat, non hai divagato assolutamente, anzi hai amplificato il concetto di famiglia, mettendo afuoco le divagazioni che minano il dialogo all’interno della “nuova famiglia”
Grazie Pat, per aver condiviso il tuo pensiero…anche perchè, credo tantissimo nelle tue parole!
Quando si dedice di creare un “progetto di vita” insieme, è doveroso lavorare per non permettere che qualcosa di insormontabile lo distrugga. E’ vero, ci possono essere, e forse ci devono essere degli ostacoli e delle difficoltà lungo la via (proprio per permetterci di fare squadra), ma bisogna sempre provare a lavorare e a comunicare insieme!!! Solo così, diventeremo un buon esempio e punto di riferimento per i nostri figli!!!
Samantha
Grazie Bibe… vedo che anche in questo Blog si stà creando una “Famiglia”
Grazie a te Giovanni <3
Grazie Giò, penso che ognuno debba mantenere il suo ruolo, con tutto l’affetto che può donare, ma anche una lungimiranza nel saper educare. La famiglia siamo noi, da buona acquario doc,,,, penso sempre che la fratellanza Universale è una sperimentazione fantastica per poter camminare in questo mondo, irto di pericoli, passioni, ma anche di tanto amore. Il tam tam della nostra terra. Pace e serenità per i nostri cuccioli.
Pat
Pace e serenità per tutti.
COME A DETTO PAPA FRANCESCO, LA FAMIGLIA E’ LA PRIMA CATTEDRALE DEL MONDO, POICHE’ DOVE C’E’ UNIONE LA’ C’E L’AMORE. E LA PRIMA REGOLA E QUELLA DELL’UNIONE TRA TUTTI I COMPONENTI DELLA FAMIGLIA. E LI SI COMINCIA AD AMARE E RISPETTARE IL PROSSIMO. COME CI A INSEGNATO GESU’, AMARE DIO PER PRIMO, IL PROSSIMO COME NOI STESSI…. MI PIACE MOLTISSIMO QUESTA FAVOLA, SPECIE PERCHE 0 PARLA D’AMORE FAMIGLIARE PER PRIMA..ED E’ QUESTO LO SCOPO DI DIO NELLA FAMIGLIA COME LA INTENDE LUI…..GRAZIE GIOVANNI FERRARO SEI SEMPRE IL MIGLIORE……..Maria Bonaria Fanunza,.TVTB…
Grazie a te, molti meriti di questo Blog li condivido con tutto lo staff artistico e con tutti voi che ci seguite
Grazie a te Samantha, per questo spunto di riflessione sulla famiglia, che non è altro, un domandarsi continuo sul modus operandi giusto in ognuno di noi. Quando i ragazzi erano a casa, nel momento del pranzo e della cena giocavamo con le parole, raccontavamo, parlavamo, ci chiedevamo con mille interrogativi se una cosa era giusta o sbagliata, ed io molto spesso mi mettevo in parità chiedendo loro consigli e poi riflettendo proponevo delle idee nuove.
Ora mi capita spesso di curare bambini o adolescenti, e nel corso della terapia mi diverto a parlare con loro, li riprendo se non parlano l’italiano corretto, li consiglio se hanno bisogno in ambito scolastico, li invito a leggere le mie favole, li prendo in giro quando combinano qualche pasticcio, difendendoli dal giudizio severo dei genitori o sgridandoli se penso sia necessario aggiungere una voce in più alla loro educazione familiare. A volte mi sembra di avere una grandissima famiglia, i ragazzi mi vogliono bene come i miei nipoti e non smetto mai di insegnare e donare qualcosa e soprattutto di imparare crescendo a mia volta.
Il cuore è un organo molto capiente, più si è, meglio si sta. !!
Pat
Ottimo lavoro Pat!
Brava continua così!
♡
la parola famiglia mi disturba….
mi appaga molto di piu’ il campo dell’amicizia…
io credo vista la mia brutta esperienza che ho perso fiducia nella mia famiglia d’origine e nel mio ex marito…
ognuno di loro mi ha causato molta sofferenza… ho un uomo accanto da 10 anni , ma non riesco a sentire il senso di famiglia…
credo che per prima cosa si riponga fiducia nelle persone considerate care , ma quando questa manca… manca tutto….
e soprattutto ci dev’essere cooperazione ed altruismo…
io cerco di dare molto… ma a volte vengo “mangiata”….
nella mia cosidetta famiglia regna l’egoismo… i loro bisogni prima di tutto… quindi non sono assolutamente in sintonia con il loro modo di essere….
non chiedo aiuto… ma almeno vorrei essere lasciata in pace e non sentirmi sfruttata…
e da quando i miei genitori sono diventati nonni è peggiorato il tutto…
quindi credo che alla base di una famiglia ci debba essere il desiderio di collaborare TUTTI ASSIEME…. io questo lo chiedo , ma ci rimetto sempre….
cerco da alcuni anni di fare 2 pomeriggi musicali per bambini con mamme … il “coro le ugole”…. ma i miei genitori mi fanno pesare anche questo…. come se chiedessi un sacrificio immenso per cantare assieme qualche ora…. invece di capire che è una cosa speciale che vorrei condividere con loro….
quindi il dialogo non serve se gli interessi comuni non ci sono…. scusate se ho detto la mia in modo diverso dal quadretto mulino bianco…. ma quando le cose vanno bene è facile parlare…. ma quando non c’è un filo che unisce le esistenza mi sembra davvero inutile sofferenza….
Grazie Claudia…è giusto dire la propria! Questo blog offre proprio la possibilità di condividere pensieri e vissuti diversi.
Neanche io, credo alla famiglia del Mulino Bianco e neppure credo di ambire a tanta perfezione (troppa!)
È vero, la propria esperienza personale segna il “modus operandi” nel dire e fare famiglia… quello che hai vissuto e stai vivendo te, sicuramente, non è stimolante e salutare. I tuoi genitori dovrebbero essere più disponibili nei tuoi confronti, ma a volte, si pretende troppo da loro!
Sicuramente, quando ci sono degli interessi comuni è più semplice e facile stare insieme, ma credo che tu debba parlare apertamente con loro e fargli capire l’importanza che ha per te il tuo CORO e il valore che sta dietro a questo progetto.
Non si smette mai di essere “figlia”, neanche quando si veste il ruolo di “madre”. Provaci ancora e non demordere…
SAMANTHA
Il tuo quadretto familiare Claudia non è unico. Io infatti parlo di amore universale ed anche di famiglie acquisite. Quando ci si aiuta e ci si vuole bene si crea una famiglia. Capisco quello che provi perchè anch’io ho passato queste cose. Non posso certo dire di avere avuto una famiglia, anzi…. però la famiglia la vedo in ogni dove, è per questo che ho detto che la famiglia siamo noi. E come Samantha ha iniziato parlando dell’importanza della coppia e della famiglia, abbiamo ampliato il discorso del dialogo con i ragazzi e dei rapporti che si creano e si sviluppano nell’ambito della società. L’abbraccio del Cosmo funziona sempre, e parlarne fa bene, siamo quì per questo o no? Pat
Questa mattina, una signora che doveva andare a lavorare mi ha portato la bambina con la febbre, oltre che curarla mi sono offerta di ospitarla un paio d’ore, l’hò curata, coccolata, le ho offerto la colazione, i giochi dei miei nipoti, ed ora è andata via con la zia che è passata prenderla. Questo per me significa vivere in seno alla società che diventa familiare. Pat
Brava Pat… sei una persona speciale 😉
🙂 <3