In un antico giardino popolato da fiori e piante risiede immobile e silente un bellissimo albero di ciliegio dal fusto molto alto.
L’inverno era alle porte, un vento umido e freddo soffiava tra le cime dell’albero oramai spoglio e vuoto e due timide foglioline dal manto giallo giacevano pendenti sull’estremità dei secchi rami.
La prima fogliolina disse “Siamo rimasti soli qui su quest’albero, anche stanotte molte delle nostre sorelle se ne sono andate via” …La seconda fogliolina rispose “Non avere paura, si sa che alla fine dobbiamo seguire il nostro destino” Ma prima di staccarmi dall’albero avrei un desiderio da esprimere” gemette la prima fogliolina “Voglio che tutte le mie sorelle ritornino a darmi l’ultimo saluto”. 🙂
L’albero di ciliegio ascoltò con risultanza le parole tristi e mesti delle povere foglioline che commosso ribadì “Esprimi un desiderio e lo vedrai realizzato”…Le due foglioline contente
sussurrarono in rima “Desideriamo, desideriamo che il gelido inverno che sta per arrivare ceda il posto alla sospirata e dolce primavera” e così fu, di colpo come per magia la natura si risvegliò, la terra nuda e stanca rifiorì, il sole brillò con tutto il suo splendore per donare calore e gioia, un venticello tiepido soffiò leggero e portò il profumo tra i rami dell’albero e gli uccelli tornarono a cantare melodiose armonie solcando il cielo con allegri giochi.
“Che spettacolo meraviglioso” dissero le due foglioline “ I raggi del sole stanno di nuovo riscaldando i nostri cuori” L’albero contento rispose “Ho in serbo per voi un ultimo desiderio da esaudire” La prima fogliolina disse “Desidero, desidero che tutte le mie care sorelle ritornino a rivestire i rami spogli di quest’albero e che siano le foglie più belle, brillanti e vigorosi di tutto il giardino e che diano fiori e frutti di ciliegio rossi come coralli”, all’improvviso l’albero di ciliegio si ricoprì di rigogliose foglioline verdi ergendo la sua folta chioma nell’azzurro del cielo e piccoli fiori colorati si schiudevano per dar vita a nuovi frutti di ciliegio. 🙂
Tutto il giardino era oramai sommerso in un’aureola di profumi misti e di colori. Anche le due foglioline contente danzavano spensierate insieme alle loro sorelle, accarezzati dal vento tiepido di primavera e con gioia dissero in coro “ Grazie padre ci hai donato la vita”.
“Figli miei” rispose l’albero di ciliegio “Dovete imparare che non può essere sempre primavera il buon Dio ha creato le stagioni, c’è l’inverno con il freddo e il gelo, la primavera con il risveglio e l’allegria,l’estate con il caldo e il suo raccolto, l’autunno con la malinconia e la pioggia questa giostra gira, gira senza mai fermarsi è il ciclo vitale della natura non dimenticatelo mai.
Le due timide foglioline ascoltarono con veemenza le sagge parole
dell’albero di ciliegio che con giudizio risposero “Siamo state due egoiste padre, è vero che ognuno di noi deve seguire il proprio destino” Di colpo si alzò un fortissimo vento di tramontana molto freddo che spazzò con furia impetuosa tutte le foglioline e i frutti rossi dell’albero di ciliegio.
L’atmosfera ritornò silente e triste il giardino si spogliò di tutto il suo verde manto, e le foglie oramai secche e gialle staccandosi a uno a uno dai rami inariditi volteggiarono nell’aria come piccole farfalle formando a terra un fitto tappeto variopinto che scricchiolava al suon di vento. Anche le due foglioline lasciate per ultima con i loro vestiti color avorio porsero l’ultimo accorato saluto alle loro sorelle e se ne andarono via trasportati dal brusio del vento per andare incontro al loro destino. 🙂
L’albero di ciliegio oramai stecchito e irto dovette aspettare con pazienza e trepidazione l’arrivo della colorata primavera e disse ” ci vediamo presto figlie mie, per adesso mi riposerò un po’ sono troppo stanco”.
L’inverno era giunto con il freddo e la neve e il povero albero di ciliegio giaceva in erte in un dolce sonno profondo tra il candore dei fiocchi cristallini di neve sognando tra i rami aridi il rifiorir della magica primavera.
Giovanna Mangone
GRAZIE AMICO MIO GIOVANNI FERRARO,
QUESTA FAVOLA MI RICORDA I MIEI CIGLIEGI DELLA MIA GIOVINEZZA. ANCH’IO NE AVEVO SCRITTA UNA, DOVE PARLAVO APPUNTO DI CIGLIEGE. MA NON PUO’ EGUAGLIARE LA TUA, IO LA SCRSSI QUANDO AVEVO 10 ANNI, PER ME’ E’ TANTO
CARA, MA SEMPLICEMENTE NON E’ COME LA DESCRIVI TU, QUESTA E’ MOLTO BELLA, SEMBRA DI VIVERLA, RACCOGLIERNE I SUOI FRUTTI, METTERLI PER ORECCHINI, DI TUTTO FACCEVAMMO DA BAMBINI.
TVTB. E RINGRAZIO TANTO ANCORA, ANCHE LA TUA AMICA CHE TI A DATO L’IMPUT, PER QUESTA NUIVA FAVOLA, UN ABBRACCIO ANCHE SE VIRTUALE.
Maria Bonaria Fanunza.
favola molto bella e significativa,domani la leggerò in classe.ciao
@Maria,
Grazie fammi sapere cosa ne pensano i tuoi alunni
La salute dei nostri figli è una cosa importantissima, ma la loro salute non è solo fisica ma anche mentale. Le cure che diamo a loro devono farli stare bene dai raffreddori i mal di pancia ecc.. ma spesso ci dimentichiamo di curare i loro stati d’animo rassicurandoli e spiegando loro che ci sono delle fasi della vita, non facili giocose e divertenti, ma che ci insegnano molto di più ad affrontare il futuro. Leggere queste favole ai nostri figli ci aiutano nel nostro compito CURARLI nel corpo e nella mente. Grazie
@Monica
Grazie a te… vienici a trovare spesso.